Imprenditore e la lente di ingrandimento

Imprenditore e la lente di ingrandimento

Sorge l’alba di un nuovo giorno. Ancora assopito e prigioniero dell’ultimo sogno, che a fatica tenta la sua messa a fuoco, mi appresto a compormi per riprendere il cammino appena interrotto. Sorretto dalle mie abitudini mi ritrovo sulla porta di casa e, ho preso tutto? Mi sono dimenticato qualche cosa? Cartella, chiavi, telefono, documenti, mi pare ci sia tutto! Quando, quasi accompagnato da un’ondata di calore, la mia lente di ingrandimento dov’è? Trafelato esploro più volte le mie tasche, fino a che, quasi accarezzandola me la ritrovo in una mano e l’ondata di calore, che mi aveva pervaso, lascia il posto a un piacevole senso di appagamento. Ricordo quando ancora non l’avevo e già prima di iniziare una nuova giornata di lavoro, pensieri di ogni forma si accatastavano nella mia mente, appesantendo ogni passo che spingevo in avanti.
E ancora, come avvolto dai tentacoli di una piovra, cercavo di sottrarmi dall’essere sopraffatto, ma, anche quando vi riuscivo, un senso di stanchezza non mi dava spazio, aiutato anche da chi non perdeva l’occasione, quando me ne fossi dimenticato, di rammentarmi un problema irrisolto o un insuccesso.
Solo, quasi contro tutti e contro tutto, giorno dopo giorno facevo la conta della resa e a fatica la chiusura della mia giornata di lavoro produceva il saldo della mia attività e dell’attività della mia azienda.

Ne vale la pena? Chi me lo fa fare? O peggio, come ne esco? Non ce la faccio più!!

Una sera a casa, quasi per caso mi ritrovo a vedere in televisione un vecchio film interpretato da Burt Lancaster “L’uomo di Alcatraz”. Il film racconta la vera storia di Robert Stroud che passò in carcere 54 anni con 42 anni di isolamento e quando imbattutosi in un uccellino morente, lo raccolse e riuscì a salvarlo. Da lì raccolse oltre 300 canarini, li studiò e alla fine scrisse due volumi di grande successo sull’ornitologia. Successivamente gli venne vietato di continuare gli studi ornitologici e gli fu proibito di tenere uccellini nella sua cella e fu trasferito nella prigione di Alcatraz in quasi totale isolamento. In questo carcere scrisse altri due best sellers, uno autobiografico e l’altro di denunzia sulla vita delle carceri, che arriverà ad Hollywood per ispirare il film sull’aberrante stato detentivo delle prigioni americane e che portò alla chiusura di Alcatraz, che divenne un museo visitato da migliaia di visitatori, desiderosi di sapere come viveva Robert Stroud “l’uomo degli uccelli”. Il film racconta la vera storia di Robert Stroud, che non tentò mai la fuga, gli bastava guardare dalle sbarre il volo degli uccelli, che avevano dato un senso alla sua drammatica vita, quasi guardando attraverso una lente di ingrandimento.
Quel film può farci riflettere sul “potere” che abbiamo dentro di noi e che solo noi possiamo decidere di cedere e di non utilizzare, in contrapposizione al potere esteriore, esercitato da chi, ad esempio, decide di metterci in prigione.
Consapevoli di fare parte di un mondo che ci circonda e che ci condiziona spesso negativamente, possiamo e dobbiamo contare sul potere che sta dentro di noi, di influenzare positivamente le nostre emozioni, i nostri sentimenti, i nostri comportamenti, partendo dall’influire su noi stessi con le nostre immagini mentali positive, per arrivare a influenzare gli altri e i loro comportamenti, attraverso le nostre azioni, il NOSTRO POTERE, LA NOSTRA LENTE DI INGRANDIMENTO.
E allora, usiamo la lente per leggere in modo più definito le situazioni che stiamo vivendo, proviamo a porre attenzione a guidare positivamente il nostro cammino, chiedendoci, quasi con una provocazione al termine della giornata: cosa di positivo oggi ho vissuto e apprezzato di ciò che ho fatto o visto? Proviamo a chiederci una volta in più oggi rispetto a ieri: cosa ci è piaciuto in particolare della nostra giornata, rispondendo all’inizio di un nuovo giorno alla domanda: ho usato bene il potere che sta dentro di me e cosa posso fare di positivo in più oggi rispetto a ieri? Siamo disposti a crederci e a provarci?

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