Manager, da dove si inizia?
Molte volte ci troviamo di fronte a una nuova sfida. Non parlo di situazioni ricorrenti che non lasciano traccia di novità, ma che in ogni caso caratterizzano la nostra quotidianità. Intendo quei momenti che separano il tempo a cui abbiamo dedicato tutto il nostro impegno per impostare un progetto, una proposta, per dare forma a una nostra idea, dal momento in cui gli altri ne devono apprezzare il senso, l’utilità, cogliendone gli aspetti più profondi e di diversità.
Quei momenti sono unici non tanto per ciò stiamo trattando, ma per quanto ci crediamo. Per le mie esperienze e in particolare, ora, che mi trovo ad affrontare una nuova sfida professionale nel proporre un nuovo progetto formativo, con modalità applicative non ancora patrimonio del mondo delle aziende, la domanda che giornalmente mi accompagna è: da dove iniziare per vincere la sfida?
Certamente, già nelle fasi di progettazione, mi sono preoccupato di analizzare compiutamente i vantaggi che la mia proposta era in grado di apportare e se il mercato ne manifestava il bisogno.
Dei vantaggi, quali accrescere l’utilizzo e padronanza di capacità comportamentali e di comunicazione, guidare atteggiamenti e comportamenti positivi, rafforzare il senso di squadra aziendale, elevare la capacità di ascolto e di negoziazione, essere dei manager-leader motivanti e aperti agli altri, in una parola potenziare l’autosviluppo del talento personale e di capacità manageriali, oggettivamente e in particolare soggettivamente sono certo che il mio progetto possa essere un valido contributo a realizzarli.
Ciò che maggiormente ha guidato le mie riflessioni è stato se i vertici aziendali, in particolar modo delle piccole e medie imprese fossero coscienti del bisogno e quando questo fosse latente più che manifesto. Devo dire che i dubbi originati da queste mie riflessioni, che avrebbero potuto accompagnarmi, si sono affievoliti e ora non mi danno alcun timore. Le nostre imprese hanno sempre dimostrato capacità nel valutare, nel crescere, nell’innovare e nel costruire il nostro paese come un paese che poggia su un tessuto industriale, fatto soprattutto di piccole realtà, ma capaci.
Ciò che ancor oggi mi chiedo, nel momento di lancio del mio progetto di Self Coaching Strategico, è come rispondere alla domanda: “sarò capace di fare cogliere l’essenza e la diversità del mio progetto a coloro, che per lo più non lo conoscono e pertanto non possono valutarlo?”
E allora come ogni manager dovrebbe fare, sto pensando alla cosa più semplice da mettere in campo, ma che tutti noi facciamo fatica ad attuare: chiedere aiuto.
Ringrazio, pertanto, tutti coloro che vorranno offrirmi il loro contributo, rispondendo a questa mia richiesta, per analizzare insieme se ciò che io propongo come un’opportunità, possa essere, secondo il loro punto di vista, a loro giudizio un loro vantaggio.
E questo mi è sembrato un buon inizio!!