Giovane imprenditore, la libertà di scegliere.

Giovane imprenditore, la libertà di scegliere.

La persona è assimilata in dottrina a una torta composta da tre fette: sapere, saper fare, saper essere. 
Quanto conta ognuna? Se dovessimo attribuirne una percentuale e chiederci, nelle occasioni più significative della nostra vita di giovane imprenditore, è contato di più il sapere, il sapere fare o il sapere essere? Provate a descrivere qualche situazione per voi significativa ed esercitatevi a esprimere delle percentuali o meglio a definirne quale è stata quella prevalente. Ognuno può dare una propria interpretazione, anche se personalmente ne trovo come prevalente sempre una.
A proposito del sapere, dobbiamo partire da lontano. Appena usciti dal grembo materno, tante cose sconosciute, mai sentite e mai viste, cominciavano a comporlo, come una sorta di sacco di iuta, pieno di granellini di sabbia, ognuno dei quali espressione di una conoscenza. Oggi quel sacco a capacità infinita ci vede aggiungere ancora dei granellini di sapere, ma non ne modifica più il volume.
Con il Saper Fare applichiamo ciò che sappiamo e incrementiamo le nostre competenze, attraverso l’esperienza prodotta dalle cose ben fatte e dagli errori.
Per Saper Essere pensiamo a ciò che contraddistingue il MODO con il quale applichiamo conoscenze ed esperienze, in una parola possiamo ricondurlo a tutto ciò che ha a che vedere con la nostra personalità, che in ambito lavorativo chiamiamo professionalità. Quanto conta? Quanto conta rispetto al Sapere e Sapere Fare?
Semplificando, per quanto concerne il sapere, “sappiamo di management”, a proposito del sapere fare “facciamo gli imprenditori”, per quanto attiene al saper essere ci sta tutto quello che ha a che vedere con il “come interpretiamo il nostro ruolo di giovani imprenditori”.
Possiamo sapere di ogni cosa, possiamo avere un’esperienza infinita, ma se non ci occupiamo del come le traduciamo nell’attività di tutti i giorni, rischiamo di vanificare tutte le nostre conoscenze ed esperienze.
In letteratura si dice che mediamente nel rapporto con il raggiungimento dei nostri risultati, Sapere più Saper Fare contano per un terzo, il Saper Essere incide per i due terzi. Guardandoci indietro, quando abbiamo raggiunto risultati positivi significativi, certamente è contato il Sapere, necessario è stato Saper Fare, ma senza il Saper Essere avremmo raggiunto i nostri traguardi di oggi?
Domani, in un mondo del lavoro che alimenta difficoltà e scarsa attenzione al valore fondamentale del rispetto degli altri, possiamo permetterci il lusso di non sviluppare le nostre potenzialità e accrescere le capacità comportamentali di persone e di giovani imprenditori per incidere non solo nell’ambito della nostra azienda, ma in un contesto sociale, di cittadini del mondo? Modificare il proprio comportamento e in particolare migliorarlo è sempre possibile. Non perdiamo il vantaggio della libertà di scegliere di crescere per noi e per gli altri!

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